Risotto alla Trevigiana
TEMPO DI COTTURA: 18 MINUTI |
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RISO CARNAROLI |
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RADICCHIO ROSSO TREVIGIANO |
Peso netto: 300 gr.
Ingredienti: Riso Carnaroli italiano, Radicchio Rosso Trevigiano (1,3%), Cipolla.
Il Risotto alla Trevigiana è realizzato con confezione sottovuoto, per conservarne tutti gli aromi e la freschezza. Tutti gli ingredienti sono di altissima qualità, il Radicchio Rosso Trevigiano e il Riso Carnaroli esclusivamente Italiano. Il Risotto alla Trevigiana si prepara in 18 minuti e la confezione è per circa 3-4 persone.
Il Risotto alla Trevigiana o al Radicchio Rosso è un piatto tipico veneto e, più in particolare, della zona di Treviso, luogo di origine e dove viene coltivato e largamente consumato il Radicchio Rosso Trevigiano. La storia del Risotto al Radicchio Rosso fa riferimento ad una storia antica che caratterizza e accomuna molte regioni settentrionali Italiane; la cultura del Risotto. Le prime testimonianze della preparazione del Risotto alla Trevigiana, si hanno nel 1889 negli scritti di Giuseppe Verga che amava gustare questo piatto, sia in inverno che in estate. Tradizionalmente il Risotto al Radicchio Rosso viene consumato nei mesi invernali e autunnali, anche alla Vigilia di Natale, ma pian piano il suo consumo si è diffuso a tutte le stagioni e a tutte le regioni d'Italia. Questo Risotto è molto apprezzato per il suo retrogusto leggermente amarognolo, dato dal particolare Radicchio Rosso, che ben si sposa con la preparazione cremosa del Risotto.
꧁La Ricetta del Risotto alla Trevigiana꧂
Ingredienti:
- 1 Confezione Risotto alla Trevigiana
- 2 Cipolle
- 4 Carote
- 2 Gambi di sedano
- 30 gr. di Burro
- 1 Bicchiere di vino bianco o rosso
- Parmigiano grattugiato
- olio e sale q.b.
Preparazione:
Innanzi tutto è consigliabile preparare il brodo vegetale; prendere una pentola e dopo averla riempita con circa 2 litri d'acqua, aggiungere 2 cipolle, 4 carote e 2 gambi sedano e mettere il tutto a bollire. In una casseruola, mettere un filo d'olio, aprire la confezione sottovuoto di Risotto alla Trevigiana e versarne il contenuto all'interno. Far tostare il Riso, fino a quando non sarà completamente caldo e a questo punto sfumare il con il bicchiere di vino bianco. Per rendere più corposo il Risotto al Radicchio Rosso di Treviso è possibile sfumare con un vino rosso, se si preferisce. Quando tutto il vino sarà evaporato, bagnare con il brodo caldo preparato in precedenza. Girare di tanto in tanto e aggiungere brodo, fino ad ultimare la cottura. A pochi minuti da fine cottura, spegnere il fuoco e mantecare con il burro freddo e il Parmigiano grattugiato. Mettere in un vassoio da portata e servire caldo.
꧁La storia e le caratteristiche del Riso Carnaroli꧂
La storia e le origini del Riso Carnaroli
La storia del Riso Carnaroli sembrerebbe avere origine tra il 1939 e il 1945, grazie all'incrocio di due varietà, il Riso Vialone Nero e il Riso Leoncino, a seguito di numerosissimi tentativi, nelle risaie di Ettore De Vecchi, a Paullo. Quello che non è certo è se questo tipo di incrocio, fosse supportato da un genetista e appoggiato da Emiliano Carnaroli, il commissario governativo dell'Ente Nazionale Risi, da cui prenderebbe il nome. Un'altra corrente di pensiero, vuole che il nome Carnaroli, provenga dal contadino che lavorava la terra di De Vecchi.
Ad ogni modo, nel 1974 ci fu la prima iscrizione della varietà Riso Carnaroli al Registro Varietale, con responsabile della purezza Achille De Vecchi di Paullo, cugino dell'ibridatore Ettore De Vecchi, e successivamente lo stesso Ente Nazionale Risi.
Le caratteristiche del Riso Carnaroli
Il Riso Carnaroli è perfetto per realizzare diverse tipologie di Risotto, in quanto possiede un'elevata capacità di assorbire i condimenti. Rispetto al più comune Arborio, il Riso Carnaroli ha un maggiore contenuto di amido, la consistenza più soda e il chicco più allungato. Inoltre il riso Carnaroli ha una maggiore resistenza alla cottura, e viene classificato come "Riso Superfino" ed è denominato anche "Re dei Risi". In Italia le più grandi coltivazioni di Riso Carnaroli, si hanno nei territori della Lomellina, in Lombardia, nel Delta del Po e in Piemonte.
꧁Le origini e gli usi del Radicchio Rosso Trevigiano꧂
Il Radicchio Rosso di Treviso e il suo percorso nella storia
La specie spontanea del Radicchio Rosso è presente in natura fin dalla notte dei tempi, ma sono stati i continui cambiamenti apportati per conservarlo meglio, per innesti o per variazioni anche fatte inconsciamente a farlo divenire il pregiato e famoso Radicchio Rosso di Treviso odierno. E' proprio nella zona trevigiana che questo tipo di Radicchio trova il suo perfetto habitat. Storicamente la prima mostra dove comparve il Radicchio Trevigiano risale al 1900, quando un agronomo lombardo di nome Giuseppe Benzi trasferitosi a Treviso come insegnante, presentò questa specifica varietà.
Non è chiara invece l'origine dell'imbiancamento, su cui vi sono due tesi distinte. La prima riguarda Francesco Van Den Borre, che giunto dal Belgio in Veneto nel 1860, si ritiene abbia usato sui radicchi di campo, la tecnica dell'imbiancamento, già molto diffusa in Belgio. La seconda tesi riguarda i contadini veneti, che al sopraggiungere dell'inverno, sembra abbiano cercato un modo per conservare i Radicchi nelle stalle. Si accorsero quindi che alcuni cuori di Radicchio, anziché marcire, rimasero buoni e croccanti; avendo quindi a disposizione acqua sorgiva per tenerli freschi, si ritiene che abbiano iniziato questa coltura.
Le caratteristiche del Radicchio Rosso Trevigiano
Il Radicchio Rosso di Treviso IGP è un ortaggio a foglia, che si distingue in due tipologie, quello Precoce e quello Tardivo. Il radicchio Rosso Trevigiano Precoce, si caratterizza per un cespo voluminoso e ben chiuso, con foglie di colore rosso intenso e una nervatura centrale molto accentuata di colore bianco. Il sapore è leggermente amarognolo e la consistenza mediamente croccante. Il Radicchio Rosso di Treviso Tardivo invece ha delle foglie serrate e avvolgenti, con un colore rosso vinoso intenso, un sapore gradevolmente amarognolo e una consistenza decisamente croccante.
Il Radicchio Rosso Trevigiano segue precisi schemi nella coltivazione, che avviene solo in una zona circoscritta, con una combinazione di fattori ambientali e tecniche di coltura che ne esaltano le proprietà organolettiche. La produzione di questo speciale Radicchio prevede il processo di forzatura-imbiancamento e la preparazione dei cespi, che avvengono grazie all'abilità dei produttori locali. Il Radicchio Rosso di Treviso può essere conservato in frigorifero, si può consumare sia crudo che cotto e si presta ad innumerevoli preparazioni. Oltre che nel famoso Risotto alla Trevigiana, si può gustare in crespelle, secondi piatti di carne e di pesce, minestre, cotto ai ferri ma anche crudo in insalate.
Il Radicchio Rosso di Treviso, sembra un fioreAldo Van Den Borre scrisse "Ecco un erbaggio che è un fiore. Treviso va altera di questo magnifico ortaggio, che è opera della sua terra, del suo clima e della sua gente illustre e paziente. Se lo guardi, egli è un sorriso, se lo mangi è un paradiso, il Radicchio di Treviso". |
꧁L'Etichetta del Risotto alla Trevigiana꧂
Valori Nutrizionali medi per 100 g
Nutrition facts per 100 g
Energia | Energy | KJ 1472 - Kcal 347 |
Proteine | Proteins | 6,3 g |
Grassi di cui acidi grassi saturi: |
Fats of wich saturates: |
0,5 g 0,1 g |
Carboidrati di cui zuccheri: |
Carbohydrates of wich sugar: |
78,1 g 1,6 g |
Fibre | Fiber | 1,9 g |
Sale | Salt | 0,02 g |
Sodio | Sodium | 0,008 g |
CuriositàCome per la "cugina" cicoria, anche le radici del Radicchio Rosso di Treviso si possono utilizzare per la preparazione del caffè. |