Dolcetto d'Asti DOC

Dolcetto d'Asti DOC

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      Logo Cantina La Torre di Castelrocchero

Icona Vitigno

VITIGNO:
100% Dolcetto d'Asti

Icona Gradazione Alcolica

GRADAZIONE ALCOLICA:
13,5% Vol.

Icona Garde Probable

GARDE PROBABLE:
3 anni

Icona Temperatura di Servizio

TEMPERATURA DI SERVIZIO:
18 °C

Icona Epoca di Raccolta

EPOCA DI RACCOLTA:
Fine Settembre - Inizio Ottobre

Icona Affinamento

AFFINAMENTO:
Almeno 3 Mesi in Bottiglia

 

PROPRIETA' E CARATTERISTICHE:
Vino che si presenta con un colore rosso rubino con riflessi violacei, profumo vinoso gradevole ed un sapore asciutto, vellutato, armonico con un caratteristico sentore di mandorla, di moderata acidità.

7,10 €
IVA inclusa
Prodotto Disponibile

Spedizioni e Consegne Come funziona

VIGNETI:
100% nel comune di Castel Rocchero, esposti a Sud, allevamento a Guyot semplice.


Le Origini del Dolcetto e le caratteristiche del Dolcetto d'Asti DOC - Cusan

Le origini del Dolcetto non sono del tutto chiare e si sono fatte diverse ipotesi in merito. Una prima ipotesi vede il vitigno del Dolcetto giungere dalla Liguria nel Medioevo. Un'altra teoria, secondo parecchi la più accreditata, vedrebbe questo vitigno di uva rossa nascere direttamente sulle colline del Monferrato. La prima citazione scritta riguardante il Dolcetto si ha in una commedia dialettale, dove una fantesca chiede un "dòsét" di Mongiardino. Il termine Dolcetto attribuito al vino che non è dolce ha creato confusione, ma è più adatto ai grappoli che in passato erano i più utilizzati per la cura dell'uva. Il grappolo del Dolcetto è a forma conica, allungato, mentre gli acini sono di medie dimensioni ma non molto regolari. La buccia di questa uva ha un'intensa tonalità nero-bluastra ed è piuttosto sottile.

Il Dolcetto d'Asti DOC della Torre di Castel Rocchero è realizzato interamente da uve Dolcetto coltivate nel comune stesso. La coltivazione del Dolcetto avviene tramite Guyot semplice, ossia con suddivisione in 3 fasi distinte. La prima fase detta "passato" consiste nell'eliminare il tralcio che ha fruttificato nell'anno precedente. La seconda fase chiamata "presente" consiste nel tagliare al numero di gemme scelte il tralcio che dovrà dare frutti nell'anno in corso. L'ultima fase detta "futuro" consiste nel tagliare il tralcio al numero di gemme che permetteranno di farlo divenire lo sperone.


VINIFICAZIONE:
Selezione delle uve durante la fase di raccolta manuale. Diraspa-pigiatura e macerazione a temperatura controllata in vinificatori programmabili.


Icona Uva Nera

La raccolta dell'Uva Dolcetto avviene tramite metodo manuale. Tutti i viticoltori del territorio, confluiscono la loro produzione alla Torre di Castel Rocchero; le successive fasi di diraspa, pigiatura e macerazione avvengono al suo interno. La macerazione a temperatura controllata è effettuata in vinificatori programmabili, moderni macchinari che consentono di svolgere il ciclo completo di vinificazione, regolando in maniera specifica ogni singola fase.

Il Dolcetto d'Asti DOC della Torre di Castel Rocchero è realizzato con uve che sono parte integrante di quella ristretta cerchia di comuni disposti sui confini del territorio delle Langhe astigiane e del Monferrato che il disciplinare di produzione codifica come la zona classica. A dispetto del suo nome, il Dolcetto non è un vino dolce ma piacevolmente beverino, adatto ad accompagnare i piatti dal sapore deciso, tipici del territorio.


ABBINAMENTI SUGGERITI:
Il Dolcetto d'Asti DOC si sposa perfettamente con i primi piatti saporiti, ed accompagna anche secondi piatti di carne e formaggi più o meno stagionati.


Il Dolcetto d'Asti DOC può essere proposto come aperitivo abbinato a salumi a formaggi a breve-media stagionatura come ad esempio la robiola di Roccaverana e diverse tipologie di tome piemontesi. Il Dolcetto può essere servito in accompagnamento a numerose tipologie di primi piatti, purché saporiti, come il risotto all'Amarone o i tagliolini al sugo di lepre. I secondi piatti che esaltano particolarmente questo vino rosso, sono sia di carne bianca come il tacchino in casseruola e la faraona alla salvia, che di carne rossa come l'agnello in agrodolce, l'arrosto di vitello tartufato o l'ossobuco alla milanese. Il Dolcetto d'Asti DOC si sposa perfettamente anche con il fritto misto alla Piemontese e con il bollito misto, anch'esso tipico di questa regione.Il Dolcetto non si abbina normalmente a fine pasto o con i dessert, tuttavia può risultare piacevole l'abbinamento con biscotti ai mirtilli o comunque ai frutti rossi, poiché ne richiamano alcune note.


꧁La Storia della Cantina La Torre di Castel Rocchero꧂


Territorio Torre di Castel Rocchero

L'Origine della Cantina

Nelle colline del Monferrato, tra i filari, nel punto più alto e strategico, ben 67 anni fa, prese vita e forma un progetto che ancora oggi è frutto di molteplici fiori all’occhiello dei prodotti vitivinicoli del Monferrato. Tutto ebbe inizio a Castel Rocchero, il 16 giugno 1953 dove 57 abitanti, decisero di investire 1000 lire ciascuno in un progetto comune. Oltre al denaro, decisero di unire le loro forze e la loro passione per far nascere un vero e proprio progetto sia strutturale, che imprenditoriale che domina ancora oggi le colline di questa parte del Monferrato.

Il progetto consisteva nel costruire una cantina che denominarono "La Torre di Castel Rocchero". Questa torre vinaria di 5 piani sorge a Castel Rocchero, dove ancora oggi i viticoltori fanno confluire i frutti del loro duro lavoro, le miglior uve che danno vita a eccellenti vini. I vigneti della zona coprono e colorano nelle varie stagioni oltre 300 ettari di paesaggio tra le alte colline di Nizza Monferrato e Acqui terme. All’interno di questa vasta zona, si coltivano tutti i vitigni tipici delle terre piemontesi come: la Barbera, il Dolcetto, il Grignolino, il Cortese, lo Chardonnay e per finire in dolcezza non potevano mancare il Moscato e il Brachetto

 

La Torre Vinaria di Castel Rocchero

La Torre di Castel Rocchero, oltre che ad essere il simbolo della forza dei viticoltori e la vera protagonista della zona, è il simbolo dell’azienda. Eretta nel 1956 da Emilio Sernagiotto è una delle poche torri vinarie ancora presenti in Italia. La Torre si erge al centro dei filari, è alta 5 piani con ben 108 scalini, e offre un panorama suggestivo per i turisti e non, con una vista a 360° sul meraviglioso territorio della Langa Astigiana. Nelle giornate più limpide si possono scorgere anche le cime delle Alpi innevate, dal Monviso al Monterosa. Questo meraviglioso paesaggio ha ricevuto anche il prestigioso riconoscimento nel 2014, come patrimonio artistico dell’umanità, entrando a far parte ufficialmente dell Word Heritage List dell’Unesco. 

La forza del lavoro e la passione per il Vino tramandata dai fondatori, ancora oggi spinge le nuove generazioni di viticoltori ad unire alla sapienza l’energia nuova, adoperando nuove tecnologie e metodi contemporanei per ottenere Vini di altissima qualità come Vini DOC e DOCG.

 

Torre Vinaria di Castel Rocchero

 

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